sabato 27 maggio 2017

Pensieri sulla festa dell'Ascensione

Gerusalemme alla sera (foto B.Bignami)
E tu chi sei che vieni e te ne vai e prometti di stare con noi sempre?
Che vuoi adoratori in spirito e verità, ma sai che questi adoratori, nel mentre che adorano dubitano?
E io chi sono che adoro e dubito ad un tempo? E che pure, nonostante tutto, tu mi comandi di andare in tutto il mondo, di fare discepoli, discepoli tuoi, beninteso, non miei, chè sarebbe un pessimo affare per loro e per me, se qualcuno volesse seguirmi. Discepoli tuoi, perché conosciamo la grandezza e la potenza della tua risurrezione... eppure, sai, Signore, sono allergico a quelli che vanno proclamando di avere una fede enorme in te, a quelli che dicono: credo con tutto il cuore, a coloro che non sono mai sfiorati, non dico da un dubbio, ma da una tristezza, da una nostalgia di cose diverse...
E io sono ancora così, che guardo il cielo quando dovrei guardare la terra. E che guardo la terra quando dovrei pensare alle cose di lassù.
O Signore, risorto e asceso! Forse sarebbe stato meglio che non ci avessi dato questo comando, di annunciare tutto quello che hai comandato. Che fossi entrato direttamente in ogni cuore...
Cos’è infatti questo tutto?
Sai, o almeno dovresti sapere, noi siamo fatti in modo tale che quando vogliamo abbracciare una totalità, inevitabilmente ci limitiamo a un pezzettino. Lo facciamo con cose tipo l’amore per una persona, la passione per un lavoro, la durezza verso ciò che non ci piace.
Tutto ci spaventa... fosse un pezzettino potremmo farcela.
Del resto, tu hai forse conservato tutto e tutti?
Non siamo forse undici qui su questo monte? E il dodicesimo dov’è? Inghiottito proprio dalla sua brama di volere tutto...
Eppure il tuo è un tutto diverso. Non so come dire, ma è un tutto che si fa ogni. Tutto l’amore in ogni creatura, tutto Dio in un singolo uomo, tutto te stesso in un bicchiere d’acqua.
Tutto presente in un pezzo di pane.
Discepoli, tutto, parole che tolgono il fiato.
Parole che se non le avessi dette tu, noi non ci saremmo azzardati a metterci su questa strada.
E allora ritorno alla domanda iniziale: Chi sei tu che sei venuto e te ne vai, ma dici di stare con noi sempre?
Tu sei colui che ha ogni potere in cielo e in terra, ma non come il Comandante in capo delle forze armate, di terra di cielo e di mare.
Il tuo potere è quel tutto di amore che metti nel cuore degli uomini per farne tuoi discepoli.
Il tuo potere è quel nulla che sono io, adoratore dubbioso, trasformato in discepolo tuo, trasformato in uno che insegna agli altri a diventare discepoli. Che brivido mi corre per la schiena. Davvero devi stare con me ogni momento, sennò rischio di combinare guai.

Mosaico nella Stazione Ottaviano -Metro A - Roma
L’hai promesso. Ricordatelo.



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