sabato 27 ottobre 2018

Non ditemi che è un problema di “sporchi negri”

Sgombro preventivamente il campo da qualunque polemica, ogni omicidio è un crimine, specialmente se compiuto in modo deliberato e per motivi futili o abietti.
A chi lo ha compiuto va data la pena massima e va assicurato un percorso di rieducazione.
Senza se e senza ma. Punto.
Ora veniamo ai fatti: a Roma qualche giorno fa una ragazza di 16 (sedici) anni, tossicodipendente, padre spacciatore, madre adolescente a sua volta, andata probabilmente a cercare una dose, è stata stordita, stuprata e uccisa da quattro (o forse più) uomini, tutti nerissimi, davanti ad alcuni testimoni.
I giornali nazionali inondati da questa notizia che alimenta il voyeurismo italiota.
A metà settembre sul Lago Omodeo, a Ghilarza, un ragazzo di 18 (diciotto) anni, piccolo spacciatore, è stato ucciso da cinque-sei persone, fatto a pezzi e sepolto, probabilmente perché aveva commesso lo sgarro di andare a casa di una 17enne a chiedere il pagamento di una dose di fumo. Ragazza che durante l’omicidio è stata registrata piagnucolare dentro l’auto che era sotto microspia perché il padre del “capo” era a sua volta sospettato di un omicidio avvenuto un anno prima.
Gli assassini e i complici non superano i 21 anni. Sono bianchissimi.
E nessuno ne parla, non ci sono scoop gossippari e scandalistici.

Ma trovate voi le differenze, se ci riuscite.
Purtroppo c’è chi cavalca l’odio razziale, chi dice che questi “vermi” devono marcire in galera, etc etc.
Invece i tranquilli ragazzi di Ghilarza che hanno pianificato e messo in atto un omicidio a sangue freddo, erano bravi ragazzi che chissà cosa gli è passato per la testa.

No, in realtà nei quartieri degradati di Roma, come nelle periferie che sono i nostri piccoli paesi dell’interno (e anche della costa), il problema è che la droga gira come fosse pop corn, che nelle campagne inaccessibili del Supramonte e dell’Ogliastra si coltivano ettari di marjuana, che in Sardegna l’abbandono scolastico prima del diploma è il più alto in Italia (oltre il 33% a fronte del 28% nazionale), che mancano biblioteche, cinema, teatri, luoghi in cui si promuove la cultura, mancano palestre, le scuole sono fatiscenti, non insegniamo più la bellezza, mancano scuole di musica, corsi di pittura...
Il degrado è alle stelle nei nostri paesi, dove i giardini pubblici diventano presto selve oscure, dove non si fa la manutenzione delle strade, dove non si dipingono le case, dove gli uffici pubblici non danno le informazioni che dovrebbero, dove se uno ha un problema... che se lo risolva da solo...

Io vedo tutto nero?
Spesso sì, vedo tutto nero.
Vedo soprattutto che abbiamo trascurato di costruire una società più giusta, pensando che il benessere – inteso come il possesso dell’ultimo gioiello tecnologico o la libertà di fare quel che si vuole, fosse anche drogarsi liberamente – fosse l’unica cosa da perseguire. E ancora siamo su questa strada! Non ce ne frega nulla!
Cosa sta facendo l’attuale Governo per la cultura, per le scuole, per promuovere la legalità, per fare anche dei piccoli paesi e delle periferie delle grandi città dei centri dove si impara a parlare, a confrontarsi, a raccontarsi, ad affrontare i problemi invece che affogarli nell’alcool e nella droga?
Ha un piano di rinascita o preferisce dare uno stipendietto a tutti, stipendietto che finirà presto nelle slot machines col bollo statale a cui hanno appena sollevato l’aliquota di prelievo erariale? Nel 2016 in Italia si sono spesi 96 miliardi di euro alle macchinette, pari alla spesa per l’Istruzione. Quanto ha guadagnato lo Stato? Circa 20 miliardi.
Perché se per voi è normale che una ragazzina di 16 anni vada a bucarsi a mezzanotte in un palazzo fatiscente covo di pusher, per me non lo è.
Se per voi è normale che una ragazzina di 17 anni, offesa perché colui che le aveva venduto degli spinelli, bussa alla porta di casa a chiedere i soldi, scatenando l’ira vendicatrice degli amici, per me non lo è.

Ma non ditemi che è un problema di “sporchi negri”, per favore. Il problema è molto più serio e tragico, ahimé, e nessuno, tra quelli che dovrebbero e potrebbero fare qualcosa, sembra accorgersene. Anzi, proprio loro alimentano la paura del nero, e in questo dimostrano di essere sporchi bianchi. Non la sentite come un’offesa vero? Male.







Once more I could lift you strong
Out of the loneliness
And the emptiness
Of the days

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