Liturgia a Bose |
Il
panorama monastico italiano annovera tale e tanta varietà di
denominazioni e di comunità che è alquanto difficile fare un
censimento. Anche dopo il Concilio Vaticano II, alcune esperienze
comunitarie e fraterne, partite con entusiasmo sono poi tramontate.
Ma
da cinquant'anni, adagiato sulle colline della Serra morenica di
Biella, il Monastero di Bose continua ad attirare persone in ricerca.
Il
suo fondatore, Enzo Bianchi, ha dato un contributo notevole allo
sviluppo in Italia e in ambienti di lingua francofona alla pratica
della Lectio Divina, che oggi in molti monasteri è soltanto un
ricordo.
Enzo Bianchi (dal sito di Bose) |
Tra
i suoi numerosissimi libri ricordo solo en passant Il corvo di
Elia, Introduzione ai Salmi, Pregare la Parola,
come pure i più recenti Spezzare il pane e Gesù e le
donne, dove porta sempre prospettive interessanti e illuminanti
sul vivere il cristianesimo oggi, radicati in una fede concreta e in
una spiritualità robusta resa viva nella carità fraterna.
Arrivato
l'otto dicembre 1965 in due stanze in affitto, senza corrente
elettrica e con quasi nulla per vivere, dopo alcuni anni ha visto
arrivare altri fratelli e sorelle che con lui hanno dato vita alla
Comunità. Proponeva l'incontro con il Signore attraverso l'ascolto
della sua Parola e la vita fraterna, accogliendo senza remore
chiunque, stanco per il cammino, avesse bisogno di ritemprarsi alla
fonte della Vita.
E
questo continuano a fare i fratelli e le sorelle di Bose (che oggi
sono una novantina e hanno aperto alcune fraternità anche a Ostuni,
Cellole, Assisi e Civitella San Paolo): offrono uno spazio di ascolto
e di accoglienza, di condivisione del lavoro, a giovani e meno
giovani (hanno circa 25mila presenze all'anno), in un luogo
incantevole e con un'attenzione straordinaria all'ospite, come nella
migliore tradizione monastica.
Chiesa di Bose |
Il
26 gennaio, dopo oltre cinquant'anni di guida, Enzo Bianchi, si
dimette dalla carica di Priore. Potrebbe sembrare una cosa ormai
abituale (siamo abituati alle dimissioni dei parroci e dei vescovi,
al compimento dei 75 anni, e persino recentemente di un papa), ma se
consideriamo che Bose è nata con lui, questo passaggio diventa
storico.
I
fratelli e le sorelle di Bose hanno eletto nuovo priore, fratel
Luciano Manicardi, notissimo biblista, uomo di carisma e
discernimento, uomo che sa ascoltare con rarissima attenzione e sa
parlare del Vangelo, dell'umanità, come pochi. A lui il compito di
portare il peso del servizio alla comunione per i monaci di Bose.
Luciano Manicardi (dal sito di Bose) |
È
un passaggio storico, dicevamo, perchè il fondatore ha in sé un
carisma, un dono di Dio che gli ha permesso di iniziare e portare
avanti un'opera veramente bella: i monaci vivono del loro lavoro,
coltivano la terra, hanno un panificio, una falegnameria, un
laboratorio di icone e una potterie, producono miele, confetture e
preparati culinari, candele e tisane, hanno una casa editrice che
pubblica libri di alto valore culturale, organizzano ogni anno un
convegno sulla spiritualità ortodossa e un convegno sulla liturgia e
l'architettura. Portano avanti lo studio delle fonti bibliche e
patristiche, curano traduzioni di opere antiche o non italiane,
alcuni di loro offrono ritiri e conferenze anche all'esterno. E tutto
il calendario annuale pullula di iniziative che monaci e monache
portano avanti con dedizione, competenza e umiltà.
L'orto di Bose |
Ora
Enzo Bianchi fa, per così dire, un passo di fianco, si rimette a
camminare non davanti ai fratelli (lui ha usato l'immagine del cervo
che guida il branco), ma in mezzo ad essi, torna ad essere (e del
resto non è mai stato altro) un semplice fratello, e con questa
disponibilità fa aprire alla Comunità un capitolo nuovo della sua
vita, un inedito che certamente continuerà a narrare Gesù
all'umanità bisognosa di Lui.
Si
narra che alla domanda “Cosa fai come monaco nel deserto?”, il
monaco rispondesse: “Oggi ricomincio”. Questo nuovo inizio per
Enzo Bianchi, per Luciano Manicardi e per tutta la Comunità
Monastica di Bose, sia portatore di rinnovamento nella sequela di Gesù e di passione
nell'accogliere l'ospite.
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