sabato 1 agosto 2020

Non è necessario che se ne vadano, date loro voi stessi da mangiare!

Il Vangelo di questa domenica due agosto ci aiuta a capire meglio quello che stiamo cercando di fare come Diocesi di Ales-Terralba e come Caritas Diocesana.
Dopo la morte violenta di Giovanni Battista, Gesù si ritira, si porta fuori da quella baraonda per andare in un luogo deserto, luogo di ispirazione e di dialogo col Padre.
Bernardo Strozzi, Moltiplicazione dei pani
Bernardo Strozzi, Moltiplicazione dei pani e dei pesci, Lo stupore e la meraviglia di Pietro
Ma appena sceso dalla barca egli vide una grande folla: ah lo sguardo di Gesù, come doveva essere attento a incrociare gli occhi delle persone, a notare le loro malattie, a intercettare le loro richieste espresse e inespresse! È questo sguardo attento alla realtà che provoca in lui un tuffo al cuore, un dolore materno di cura e di protezione, dirà l’evangelista Marco, perché erano come pecore che non hanno pastore.
E da qui, lo sguardo che aveva fatto entrare in lui le miserie dell’umanità ferita, fuoriesce dalla sua intimità, dalla potenza del suo rapporto col Padre, per alleviare le sofferenze, per farsi guarigione. Tutto il giorno sta lì a guarire, a curare, ad accarezzare, fino a quando al tramonto del sole i discepoli sono sfiniti e invitano Gesù a congedare la folla perché vada a comprarsi da mangiare.
Va bene guarirli, Gesù è taumaturgo, ma anche nutrirli, ora? Vadano, si preoccupino di sé stessi, si trovino da mangiare, non possiamo mica sfamare tutti!
Ed ecco l’inaspettata risposta di Gesù: Non è necessario che vadano, date loro voi stessi da mangiare. Gesù insegna pazientemente ai suoi discepoli uno stile da assumere: quello di non fare lo scaricabarile. L’evangelista Marco sottolinea questa attenzione del Maestro, quando scrive che, alla risposta stupita e stizzita dei discepoli, che proprio non ne vogliono sentire di impegnarsi a tarda sera, Gesù li invita ad andare a vedere cos’hannoa informarsi sulle loro risorse. Egli non vuol compiere semplicemente uno stupefacente miracolo, ma vuole il loro coinvolgimento nella sua azione, desidera che essi si facciano promotori di bene da quel poco che possiedono.
Così questi cinque pani e due pesci, portati alla sua presenza, diventano cibo per i cinquemila.
La Chiesa ha sempre visto nella moltiplicazione dei pani, o meglio dovremmo dire nella sua divisione e distribuzione, il segno dell’Eucaristia, e certamente questo è vero.
Ma l’Eucaristia è autentica quando è condivisione della vita del popolo, e non solo un rito che può correre il rischio di lasciare la nostra coscienza soddisfatta e incapace di vedere il prossimo.
Ecco allora che in questi mesi di grandi difficoltà, di folle affamate, di pecore senza pastore, di persone sull’orlo della disperazione, noi cerchiamo di ubbidire alla voce del Signore, Date loro voi stessi da mangiare, e condividiamo quello che abbiamo ricevuto, perché il dono ricevuto e distribuito aumenti ancora, cresca in solidarietà, in condivisione con altri e per altri.

Il Fondo Straordinario per le imprese e i lavoratori autonomi “San Giuseppe Lavoratore” ha proprio la finalità di creare un circuito dove tutti si sentano coinvolti nel destino di tutti, la Comunità Cristiana, la società civile, il mondo del lavoro e dell’economia. 
Perciò vi invito a diffondere l’iniziativa, perché in tanti possano fare domanda, e dopo attenta analisi possano ricevere un contributo per la ripresa.
A sera, quando si fa buio, quando il peso della giornata e il morso della fame si fanno sentire, la sua voce amica continua a invitarci: Non è necessario che se ne vadano, date loro voi stessi da mangiare!

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