Le balle di foraggio
ancora sparpagliate per le campagne
perché non riescono a starci dietro
- ha piovuto incredibilmente tanto in questi mesi
sembra la Svizzera non la Sardegna -
il cielo stasera è terso
l’aria frizzante
l’antica melodia che canta
“Spezza i legami agli oppressi
mostrati Madre per tutti
donaci giorni di pace
veglia sul nostro cammino”.
E intanto crollano
ponti, e tanti schiacciati
dal peso del cemento armato
e della vita.
E la Morenita che dice a Juanito:
“No estoy yo aqui que soy tu madre?”
due persone fatte diminutivi
mentre tutti cercano sempre il top,
come lo chiamano all’americana.
“Fa’ che vediamo il tuo Figlio”:
un anziano che ancora scatta foto alle feste
per averne un ricordo, lungo o breve non si sa.
Un vecchio prete
settant’anni di Messa
che ammicca alla vecchiaia e tira dritto.
Al cancello, Biondo attende fedele
il mio ritorno
e lecca la mano che apre il lucchetto.
E in tutto questo viavai di sguardi
che cercano d’intercettare un senso alle cose
ai cuori che s’intrecciano
ai pensieri inconfessati:
“Rendi innocenti i tuoi figli”.
(sulla strada Zeppara-Mamre, 15 agosto 2018 alla sera)
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