Gerusalemme alla sera (foto B.Bignami) |
E tu chi sei che vieni e
te ne vai e prometti di stare con noi sempre?
Che vuoi adoratori in
spirito e verità, ma sai che questi adoratori, nel mentre che
adorano dubitano?
E io chi sono che adoro e
dubito ad un tempo? E che pure, nonostante tutto, tu mi comandi di
andare in tutto il mondo, di fare discepoli, discepoli tuoi,
beninteso, non miei, chè sarebbe un pessimo affare per loro e per
me, se qualcuno volesse seguirmi. Discepoli tuoi, perché conosciamo
la grandezza e la potenza della tua risurrezione... eppure, sai,
Signore, sono allergico a quelli che vanno proclamando di avere una
fede enorme in te, a quelli che dicono: credo con tutto il cuore, a
coloro che non sono mai sfiorati, non dico da un dubbio, ma da una
tristezza, da una nostalgia di cose diverse...
E io sono ancora così,
che guardo il cielo quando dovrei guardare la terra. E che guardo la
terra quando dovrei pensare alle cose di lassù.
O Signore, risorto e
asceso! Forse sarebbe stato meglio che non ci avessi dato questo
comando, di annunciare tutto quello che hai comandato. Che fossi entrato direttamente in ogni cuore...
Cos’è
infatti questo tutto?
Sai, o almeno dovresti sapere, noi
siamo fatti in modo tale che quando vogliamo abbracciare una
totalità, inevitabilmente ci limitiamo a un pezzettino. Lo facciamo
con cose tipo l’amore per una persona, la passione per un lavoro,
la durezza verso ciò che non ci piace.
Tutto ci spaventa...
fosse un pezzettino potremmo farcela.
Del resto, tu hai forse
conservato tutto e tutti?
Non siamo forse undici
qui su questo monte? E il dodicesimo dov’è? Inghiottito proprio
dalla sua brama di volere tutto...
Eppure il tuo è un tutto
diverso. Non so come dire, ma è un tutto che si fa ogni. Tutto
l’amore in ogni creatura, tutto Dio in un singolo uomo, tutto te
stesso in un bicchiere d’acqua.
Tutto presente in un
pezzo di pane.
Discepoli, tutto, parole
che tolgono il fiato.
Parole che se non le
avessi dette tu, noi non ci saremmo azzardati a metterci su questa
strada.
E allora ritorno alla
domanda iniziale: Chi sei tu che sei venuto e te ne vai, ma dici di
stare con noi sempre?
Tu sei colui che ha ogni
potere in cielo e in terra, ma non come il Comandante in capo delle
forze armate, di terra di cielo e di mare.
Il tuo potere è quel
tutto di amore che metti nel cuore degli uomini per farne tuoi
discepoli.
Il tuo potere è quel
nulla che sono io, adoratore dubbioso, trasformato in discepolo tuo,
trasformato in uno che insegna agli altri a diventare discepoli. Che
brivido mi corre per la schiena. Davvero devi stare con me ogni
momento, sennò rischio di combinare guai.
Mosaico nella Stazione Ottaviano -Metro A - Roma |
L’hai promesso.
Ricordatelo.
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