Il
vangelo parla dello Spirito Santo attribuendogli soprattutto due
caratteristiche: 1. “Egli vi ricorderà tutta la verità” (Gv
16,13), altrove dice: “Egli vi insegnerà ogni cosa”, Gv
14,26, sarà il vostro suggeritore - Paraclito, e 2. “A chi
rimettete i peccati, sono rimessi; a chi li ritenete sono ritenuti”
(Gv 20,23).
Ora
se Gesù avesse detto: Lo Spirito Santo vi farà amare, io
sarei tentato di non crederci, perché amare possono farlo tutti.
Gesù stesso ha detto che i padri, pur essendo cattivi, sanno dare
cose buone ai figli. È una cosa naturale, fatte salve complicazioni
psichiatriche, che però in quanto tali, sono per l’appunto
deformazioni della natura materna e paterna.
Se
Gesù avesse detto: Con lo Spirito Santo farete miracoli, io
sarei tentato di ricordarmi dei discepoli dei farisei che facevano
miracoli, e di tutti quei miracoli attribuiti a guaritori e santoni
in Oriente, che piegano (?) le forze della natura fino a modificarla.
E anche del diavolo, che pure lui di miracoli se ne intende.
Se
Gesù avesse detto: Attraverso lo Spirito Santo sarete
istantaneamente persone rette e buone, beh, stavolta mi sarei
proprio messo a ridere, e avrei detto a Gesù: «Ma di’ un po’,
non ti è bastata la croce?».
Mosaico nella Stazione Ottaviano - Metro A - Roma |
Invece
Gesù ha detto: Lo Spirito vi farà ricordare e perdonare,
cioè vi farà fare una cosa totalmente innaturale e irragionevole
(la ragionevolezza è l’arma di satana) come è perdonare coloro
che ci hanno fatto del male.
Riconosco
che questo non sta nel potere della natura – la quale appunto,
dicono gli evoluzionisti, non perdona –, non sta nella magia né
bianca né nera, perché non sono interessate a rapporti di questo
tipo, e non sta neppure nella morale, ma la supera e la scavalca da
ogni lato.
Perdonare
è il gesto divino per eccellenza, che noi non abbiamo in dotazione
di serie, ma che riceviamo se ci apriamo al Risorto: allora lo
Spirito è davvero creatore di vita, perché ci fa nascere di nuovo,
ci fa rinascere differenti.
Imparare
a comprendere l’altro (non è forse questo il dono che scopre la
folla multietnica il giorno di Pentecoste mentre ascolta gli
apostoli, Galilei, e ognuno comprende nella propria lingua?), cioè a
prenderlo totalmente, a prendere anche il suo peccato, a non
fare finta di niente (è la funzione del ricordo), come spesso,
in maniera totalmente sprovveduta, si dice davanti a chi mi fa del
male.
Ecco
perché credo nello Spirito Santo (pur senza vederlo).
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