Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,46-50)
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
oooOOOooo
Quale
grande privilegio abbiamo avuto, carissimi fratelli e sorelle, in
questi nove giorni.
Forse
non lo pensavamo, ma noi abbiamo realizzato il Vangelo: siamo venuti
a cercare Gesù, come i suoi familiari nel vangelo che abbiamo
ascoltato, perchè ci sembrava che egli fosse troppo occupato con
altri, che non ci stesse considerando abbastanza, eravamo fuori e
volevamo parlargli.
E
lui cosa fa?
Tende
la sua mano verso i suoi discepoli, verso di noi, e dice: Ecco mia
madre e i miei fratelli. Perchè chiunque fa la volontà del Padre
mio è per me fratello, sorella e madre.
Ci
ha resi suoi familiari, come Maria!
Questa
è stata la grazia più grande che abbiamo ricevuti in questi giorni:
-
ascoltare la sua Parola, per cercare la sua volontà, non come un
gioco d’azzardo, ma come una relazione viva e personale con Lui.
-
ricevere il Suo perdono nella confessione sacramentale
-
partecipare pienamente all’Eucaristia
-
uscire di qui col desiderio di amare di più, di cercare i segni
della sua presenza attorno a noi, tra di noi, come lui trova i segni
della sua familiarità con noi, chiamandoci fratello, sorella e
madre.
Abbiamo
avuto questo grande privilegio di guardare alla nostra storia con lo
sguardo di Maria, l’abbiamo interrogata, le abbiamo chiesto di
avere più fiducia in Dio e più coraggio per affrontare la nostra
vita, per imparare a perdonare, a rischiare qualcosa di noi, a
impiegare i talenti ricevuti.
Abbiamo
chiesto a Lei, mediatrice di Grazia, che ci aiuti a essere mediatori
della Grazia, a non ostacolare l’incontro con Gesù.
Abbiamo
chiesto il dono della conversione e della riconciliazione. Il dono di
ricominciare!
Non
lasciamo che questi giorni passino invano.
Non
scoraggiamoci se ci riconosceremo presto fragili e inadatti:
ritorniamo sempre a Gesù nell’Eucaristia, nella confessione,
nell’amore al prossimo.
Questo
è il vero banco in cui si prova la nostra fede, non i nostri
sentimenti più o meno altalenanti, e neppure le nostre buone
intenzioni.
Lasciamoci
ritrovare da Cristo, lasciamoci amare da Gesù, lasciamoci prendere
in braccio da Maria, lasciamoci condurre sulla strada del Vangelo.
Come
canta il Magnificat: gli umili, gli affamati, coloro che lo
temono/amano sono tre categorie predilette di persone. Questo è il
capovolgimento del Magnificat, la rivoluzione del Magnificat, la
conversione che ci chiede il Magnificat.
La
nostra storia è benedetta, e queste non sono parole di consolazione
a buon mercato, è benedetta davvero se entriamo anche noi nel canto
del Magnificat, se entriamo anche noi in questo capovolgimento
cantato da Maria.
Dio
ci aiuti a desiderarlo e a farne occasione di una nuova rinascita
spirituale, morale e civile, per noi, per la città di Nuoro e per
tutta la diocesi.
Buona
festa a tutti.
Amen
Ciao don Marco, come stai?....
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