domenica 20 agosto 2017

Una casa e ritornare sani e salvi al porto

Quando ero un bambino trascorrevo circa un mese tra luglio e agosto a Marceddì, il nostro villaggio di pescatori. Trent’anni fa durante l’estate il paese si riempiva di famiglie dei pescatori e non solo, e di tanti bambini.



Ricordo che mi appassionava leggere il nome delle barche. Sapete che i pescatori dànno un nome alla loro imbarcazione, un nome di buon auspicio, come “Dio mi salvi”, oppure il nome della propria amata, o di una figlia, o della mamma: “Marinella”, “Margherita”, “Simona”, “Ada”. Sempre un nome di donna, perchè le barche son femmine.
Oggi ho partecipato, dopo alcuni anni, alla festa della Madonna di Bonaria e questo ricordo mi è tornato prepotentemente alla memoria.





















Perché? Ho pensato che i pescatori conoscono le insidie del mare, la sua difficoltà, il pericolo. E cosa desiderano più di tutto? Ritornare a casa sani e salvi.
Sì, queste sono le due coordinate di ogni uomo e di ogni donna: una casa e la salvezza. Sono iscritte nel cuore dell’uomo. Vengono fuori con dolcezza e con totale naturalezza: davanti alle situazioni pericolose, tutti cerchiamo di essere coraggiosi, ma allo stesso tempo vogliamo tornare sani e salvi al luogo in cui sappiamo di essere accolti e amati, alla/e persona/e che ci ama/no e che amiamo.
Questo desiderio così grande, iscritto nel cuore dell’uomo, è il desiderio di una casa e di una salvezza che durino sempre, che siano veramente stabili.

In certi momenti, momenti carichi di pienezza e di bellezza, desidero che questa casa e questa salvezza possa trovarla presto anche io. La vita è bella, per quanto difficile e pericolosa.
La vita con Dio è bella in modo inimmaginabile anche per la più fervida fantasia: una casa, la salvezza, l’amore. Un tesoro che non si corrompe, non si perde, non marcisce.


Talvolta mi pervade questo desiderio struggente, pur nelle mie contraddizioni e nella mia povertà umana: amare ed essere perfettamente riamato, senza alcuna traccia di egoismo, di negatività, di quel male terribile che si chiama egocentrismo. 
Amare tutto e tutti, essere amato completamente, fin nella fibra più nascosta e segreta: e scoprire che questa assoluta novità è un ritorno, ritorno alla casa del Padre, nella quale siamo attesi da sempre, nella quale Gesù è andato a prepararci un posto, che è pronto per noi fin dalla fondazione del mondo.
Facci ritornare a te Signore, e noi ritorneremo! (Lam 5,21)


1 commento:

  1. Pensieri belli. Sono i nostri anche se non li esprimiamo. Chi ha avuto la fortuna di avere un'infanzia felice, sogna di ritrovarla nei suoi momenti più belli e spera che l'arrivo nei luoghi di Dio abbiano la stessa bellezza con le stesse emozioni.
    Ma per chi non ha avuto felicità neppure infantile, non esistono ricordi belli da ritrovare. Forse neanche sogni. Per loro dovrà essere una splendida sorpresa l'arrivo nella Terra del Signore. Ne hanno il diritto.

    RispondiElimina